Nuraghe sa Madrina

25 ottobre 2014
Antonello , Danilo RR e Marco.

scrive Antonello Angius:

Bella uscita alternativa del tipo "ruote e scarponi", con escursione al nuraghe di Sa Madrina.
Si passa negli stessi posti tante volte, ma specie in zone protette come MP se uno vuole le sorprese ci sono sempre. A volte impegnative da trovare e raggiungere, come il nuraghe Su Reu sempre in zona, a volte ce le hai sotto il naso ma le scopri solo dopo anni, come la piazza-belvedere di rocce sui 7fratelli. Questo nuraghe di Sa Madrina è una via di mezzo, abbastanza semplice da raggiungere, ma rischi di non vederlo!

Inizia la salita con Marco giulivo e festivo...



C'è un sentiero abbastanza semplice, ma se lo segui non vedi il nuraghe, infatti Marco e Danilo scollinano dall'altra parte. Io perdo il sentiero, mi trovo chiuso fra rovi e rami, mi taglio letteralmente i rovi da dosso con la forbice e sfondo verso la cresta: toh il nuraghe!



C'è un corridoio di mezzo metro tra la parete intatta e gli alberi, per cui lo vedi solo quando ci sbatti il muso. Mi accomodo sul masso più alto e chiamo gli altri.


Come sempre i nuragici disponevano i massi sfruttando le rocce naturali, e qui c'è una roccia verticale che funge da parete e anche da parziale ingresso. Davanti al nuraghe, in gran parte franato, c'è una piazzola di terra che forse ospitava un piccolo villaggio.





Bello, e bel panorama a 360°. La discesa è rapida e agevole, ci rivestiamo, proseguiamo il giro-girovago e poi bevuta e mangiata finale al Van Googh, dove prima della chiusura invernale il cuoco ci offre un bicchierino e la cameriera prima di partire per la Scozia si intrattiene con noi a chiaccherare curiosa dei giri in moto.

Cominciamo a pensare alla prossima escursione...!



scrive Marco:

Per prima cosa meno male non abbiamo scalato la collina in linea retta, lo stavamo per fare ad inizio estate, ma mi resi conto che sarebbe stato troppo impegnativo per la pendenza - alberi e cespugli bassi ed un caldo asfissiante;
pero' oramai il fresco era arrivato e bisognava arrivare al Nuraghe, si dice che i "mandroni"(pigri) sono quelli che per faticare il meno possibile si ingegnano trovando e scoprendo nuove soluzioni piu' comode al problema .... quindi..... ho cercato un percorso alternativo che smorzasse la pendenza e che fosse libero da vegetazione, ed alla fine vista l'incombenza dell'uscita-esplorazione, l'ho trovato !!!
salvi !!! :)
Quindi tramite un bel sentiero siamo arrivati su, ma il nuraghe era inghiottito dalla vegetazione.
foto di rito e chiacchere.
tra i pensieri, la sicurezza di calcare le stesse pietre che furono calcate dai Nuragici almeno 3.000 anni fa'.....non son pochi....noi li' col telefonino (che non prendeva) e tutte le comodita' dei nostri tempi, e loro a vivere arroccati lassu' per avvistare il nemico che arrivava dal mare, e poi anche l'idea di come lo avessero costruito quel nuraghe, in quanti fossero e in quanto tempo ci riuscirono......insomma...il posto meritava piu' di una riflessione....

beh...si torna alle moto, visto che noi in questi tempi abbiamo questo, lo utilizziamo.....chissa fra 100 anni i futuri visitatori del nuraghe con quali mezzi arriveranno....

via in moto, a scorrazzare lasciandoci i pensieri alle spalle, che poi ci aspetta l'ultima bevuta al Van Gog di fine-stagione e va' festeggiata ;)
....ogni scusa e' buona......



scrive Danilo RR:

Zio Marco ha avuto il giusto intuito guadando google map per comprendere che l'accesso più agevole era da dove abbiamo parcheggiato le moto. Bravo. Lo scopro anche trekker. Ma come dice lui, solo a monte paulis. Vabbe, lasciamo perdere.
Il nuraghe è parecchio rovinato, con una evidente frana verso nord. Sul lato occidentale, semi sepolto dalla vegetazione, pare che ci sia un muraglione degradante verso lo spiazzo in collina. La parte più ben conservata è quella orientale dove mi sono d'improvviso trovato di fronte alla tipica costruzione megalitica mentre sbucavo dal groviglio di macchia mediterranea.
Come sempre provo un misto di curiosità, stupore e tristezza. Stupore per quanto siano riusciti a fare i nuragici. Tristezza per quanto non riusciamo a valorizzare e, per quanto possibile, contribuiamo a mandare in rovina.
In quest'isola-continente c'è stata una civiltà incredibile, ancora troppo sottovalutata e fortemente offuscata dal mondo latino.
Ritornando alla civiltà ci facciamo consolare dall'ichnusa con tagliere di salumi e dolce della casa. Bella divagazione Paulista.










p.s. tra le foto fatte, ho preparato una panoramica a 225,57 gradi ----------------------->